Lettera per i falliti.

E’ da tempo che ho scritto questa lettera, e il destinatario ero io stesso quando mi sarei trovato in una situazione difficile. Anche se al momento non ti riguarda, il mio consiglio è quello di salvarla da qualche parte, oppure stamparla e tirarla fuori quando ne avrai bisogno. La mia speranza è che ti possa essere utile nei momenti difficili, quando la felicità sembra un miraggio lontano a cui non potrai mai arrivare anche se… è dietro l’angolo.


Scommetto che hai avuto problemi nella tua vita, forse anche GROSSI problemi. E adesso sei qui, girando lo sguardo sconsolato in cerca di un aiuto che non sembra arrivare. Probabilmente quell’aiuto non arriverà mai, per te non c’è più niente da fare.

"Che diritto ha questo qui di dirmi cosa fare? Perchè continuo ad illudermi di trovare qualcosa che non c’è?"

Smettila. Smetti di essere una vittima del tuo passato, se continuerai così non concluderai nulla. Finchè continuerai a piangerti addosso, e giocare al "oh, povero me!" non raggiungerai mai il tuo potenziale.

Non mi interessa che problemi hai avuto o quanti pesci in faccia hai preso, finchè respiri non hai nulla di cui preoccuparti se non tirare fuori il MASSIMO. Tutti hanno le loro difficoltà, ma ciò che distingue una persona FORTE non è il conto in banca, i partner con cui è stata, l’immenso cerchio sociale o l’auto sportiva. Ciò che distingue un uomo (e una donna) FORTE è il saper affrontare gli ostacoli della vita a testa alta, qualunque essi siano.

Non importa quel che è stato, come hai reagito e come ti senti: passa oltre. Non importa se ti capita di uscire di strada qualche volta, l’importante è arrivare a destinazione. Invece di perdere tempo seduto a pensare quanto la vita sia ingiusta, mettiti al lavoro per cambiarla: ADESSO. Riscrivi la tua vita a partire da ora. La prossima volta che parlerai della tua vita non sarà con la voce rotta dal pianto, ma con gli occhi che brillano di orgoglio per aver preso il controllo del proprio destino.

Se un pilota di formula 1 come Alex Zanardi può perdere entrambe le gambe in un incidente d’auto, e continuare a gareggiare, fare maratone e vivere pienamente puoi farlo anche tu. Se Kyle Maynard o Dustin Carter possono nascere senza nè gambe nè braccia, eppure giocare normalmente con tutti gli altri bambini, gareggiare in un campionato nazionale di wrestling, e pure imparare a usare le posate per mangiare senza mani, puoi farlo anche tu.

Cambia la tua realtà.
Cambia te stesso.
Cambia la tua vita.


Commenti

lara (11/01/2008)

Ho letto questo post tempo fa e mi sarebbe sempre piaciuto lasciare un commento ma per vari motivi non ci sono riuscita, comunque lo lascio lo stesso oggi anche se in ritardo.
Per quanto meno assertiva di te, anch’io mi sono sempre fatta aiutare da modelli di estrema forza d’animo e di carattere (come gli esempi che citi tu nel post), ma penso che il vero problema di una persona che si crogiola nella sua debolezza e nel presunto fallimento è quello di voler essere compatita. In questo caso è difficile accettare la possibilità di una realtà diversa perché è come se una parte di noi fosse votata alla distruzione e non desiderasse guarire: il debole si sente debole perchè si crede debole. Alle volte la mente crea suggestioni fortissime che offuscano qualsiasi altro desiderio.
Tra il successo e il fallimento si situa il nostro coraggio, ma la strada per trovarlo passa attraverso di noi e non tutti accettano di percorrerla. Eppure, proprio come hai scritto tu, basterebbe un semplice atto di volontà: cambiare.

Manuel (13/01/2008)

Molto acuta la tua analisi lara, e fondamentalmente la penso come te. Secondo me il problema, in questi casi, è che si perde di vista la propria forza e ci si concentra sulle debolezze. Allora diventa molto utile avere qualcuno o qualcosa che ci aiuti a "aggiustare la percezione" di sè e della situazione.

Collegato a questo argomento c’è una discussione che ho avuto con nandoofen sul vecchio blog:
https://viasenzanome.wordpress.com/2007/03/19/occasioni/

Lascia un commento